giovedì 18 maggio 2017

Hito-Te-Ma





Tra le mani di due esseri umani
Oggi nella piazza di Fiesole si è tenuta la “Festa della Ceramica” organizzata dall’associazione “Cobalto”. Conosco questa associazione perché qualche tempo fa mi sono fatta fare un vaso da Umi Amanuma ceramista giapponese di grande talento.
Ceramiche di Umi Amanuma

Girando per la mostra mi sono fermata ad una stand dove non c’erano ceramiche esposte ma pezzi di creta in terra, disposti a formare un disegno. Molto curioso e chiedo spiegazione.
In pratica veniva replicata una performance di un artista giapponese (ancora Giappone nella mia vita) Shioya Ryota che all’indomani del disastro nucleare di Fukushima, ha ideato HitoTeMa. Questo consiste nello stringersi la mano tenendo nell’incavo tra pollice ed indice una piccola palla di argilla. Il risultato sono piccole opere rappresentanti calchi di strette di mano.
HitoTeMa ha un duplice significato: “Hito” significa pezzo di e “Tema” significa tempo o lavoro. Così “Hito-Tema” significa solo con un pezzo del lavoro.
Ma “Hito” significa anche esseri umani, “Te” significa mani, “Ma” significa tra. Così “Hito-Te-Ma” significa anche tra le mani di due esseri umani.
Ho trovato questa cosa “geniale” e quindi ho deciso di lasciare anche la mia impronta 
La stretta

Il risultato
Il contributo all'opera

Visione d'insieme

Il mio amore per l’ikebana mi ha avvicinato all’arte della ceramica perché questa è parte integrante della composizione e apprendere di artisti come Shioya Ryota che realizzano opere che uniscono il “mondo” mi piace molto. Sarebbe bello fare una performance tipo questa anche con l’ikebana, non so,  una grande installazione in un luogo pubblico dove ogni visitatore possa aggiungere un pezzo che lo rappresenta. Alla fine avremo realizzato un ikebana del “mondo” con il contributo di tutti.
Mi piace! Ci penserò e nel caso realizzi qualcosa del genere vi chiamerò tutti per contribuire con un pezzo di voi alla realizzazione. Faremo un passo tutti insieme sulla via dei fiori.

lunedì 8 maggio 2017

L'occhio del Maestro


Qualche settimana fa andai con mia cognata dal grossista di fiori da cui mi servo prechè lei voleva comprare dei fiori recisi. Lasciai scegliere a lei i fiori che poi ci dividemmo e io li usai per realizzare un ikebana. Non avendo scelto io i fiori l’ikebana non era preparato ma dovetti “improvvisare”. Accolsi questa cosa come un ottimo esercizio per imparare qualcosa di nuovo.
Scelsi il vaso e cominciai a lavorare, quando mi ritenni abbastanza soddisfatta scattai la prima foto e la mandai al mio Maestro Luca Ramacciotti.
Primo step del lavoro

Giustamente il Maestro mi fece notare che la massa aveva poco slancio e che avrei dovuto aumentare un pò la lunghezza della parte sinistra.

Secondo step del lavoro

A questo punto Luca mi disse che andava bene e che potevo pubblicare il lavoro, ma nella mail aggiunse: “Per curiosità lo trasporti in un vaso alto e stretto?”
Presi un vaso alto, levai dal kenzan con due mani tutto l’ikebana così montato e lo misi nel vaso.
Terzo ed ultimo step

Effettivamente il risultato è molto più bello, la massa acquista slancio e anche se è molto piena sembra delicata. Questo è l’occhio del Maestro!
Luca non ha detto che il mio lavoro non era bello o che non andava bene, mi ha solo chiesto di fare una prova e poi il risultato è stato evidente anche ai miei occhi. E’ in questo modo che si insegna e si fa crescere un allievo, aiutandolo a capire.
Grazie Maestro!